Metodo educativo

collegio universitario paolo VI metodo educativo

«Questo sistema si appoggia tutto sopra la ragione,
la religione, e sopra l’amorevolezza»

(don Bosco)

collegio universitario paolo VI metodo educativo

San Giovanni Bosco (1815-1888), con intelligenza, senso pratico e profonda fede in Dio, creò un sistema educativo capace di valorizzare ogni persona e di promuoverne la crescita integrale.


Ponendo il giovane al centro di tutta l'azione formativa e coinvolgendolo in una rete di relazioni positive, il metodo educativo salesiano favorisce la crescita delle potenzialità della persona, nel rispetto della libertà di ciascuno.


Don Bosco stesso chiamò il proprio metodo “sistema preventivo”: al giovane viene offerto un ambiente nel quale è incoraggiato a dare il meglio di sé, nel riconoscimento dei propri talenti e dei propri limiti, nel rispetto degli altri e scoprendo la propria vocazione.

collegio universitario paolo VI metodo educativo

Elementi essenziali del sistema preventivo sono:


  • l'accoglienza incondizionata dell'altro come dono di Dio;
  • la presenza effettiva dell'educatore tra i giovani e la condivisione di parte della loro vita quotidiana e di qualche loro interesse;
  • la certezza che «in ogni giovane c'è un punto accessibile al bene» (don Bosco);
  • l'uso costante della ragione, che significa ragionevolezza delle richieste e delle norme e personalizzazione del rapporto educativo;
  • il riferimento alla religione, condividendo con i giovani l'annuncio di Gesù e del suo messaggio di salvezza, attraverso azioni, parole e proposte concrete;
  • il tratto della amorevolezza, che si esprime nell'attenzione ai bisogni reali delle persone e nella cura di un ambiente accogliente;
  • il coinvolgimento del giovane come primo responsabile e protagonista della propria formazione.
Abbracciando gli insegnamenti di Don Bosco e i fondamenti del sistema preventivo, il Collegio Universitario Paolo VI, quale luogo di formazione, incoraggia il giovane ad uno studio serio e aperto ai problemi sociali e culturali; favorisce la leale relazione educativa tra formatori e studenti e la convivenza di tutti nel reciproco rispetto.

L’organizzazione di eventi e di attività è compito condiviso tra formatori e giovani. Impegni istituzionali, momenti conviviali e di relax, percorsi formativi specifici sono progettati e realizzati insieme, in spirito di corresponsabilità e collaborazione. In questo senso i giovani sono coinvolti in prima persona, chiamati a svolgere il proprio dovere con puntualità e responsabilità, ma anche ad organizzare il tempo libero e le tante occasioni di crescita, personale e di gruppo, che il Collegio può offrire.


La disponibilità di ciascuno a compiere insieme agli altri il cammino di crescita proposto, richiede un impegno ritenuto fondamentale. Prima di formalizzare la propria iscrizione, ciascun giovane aderisce al Patto formativo, affermando di volersi impegnare in libertà e con responsabilità a far parte della comunità collegiale in maniera seria e consapevole.